
Nelle credenze celtiche e nella mitologia, Samhain era il periodo dell’anno in cui il confine tra questo mondo e l’altro diventa più sottile. In questi giorni si crede che le anime dei trapassati possano tornare a visitare le loro case; le offerte di cibo venivano lasciate per loro nella speranza che apprezzassero questi doni e tessessero benedizioni per far star bene il bestiame e assicurarsi che il raccolto dell’anno successivo non sarebbe fallito. Tutti i campi dovevano essere arati entro il 31 ottobre.
Si credeva anche che i “tumuli delle fate” fossero portali per accedere all’altro mondo e che in occasione di Samhain si sarebbero di nuovo aperti e si potesse comunicare con i morti. A Tara in Irlanda c’è una tomba neolitica la cui apertura è allineata con l’alba di Samhain, proprio come Stonehenge è allineata con l’alba di mezza estate.

Molti racconti mitologici irlandesi hanno eventi importanti che accadono o almeno iniziano in questo periodo, forse perché da un punto di vista letterario un’ambientazione in cui si riunivano le tribù e si svolgevano banchetti era l’ideale per far fiorire i racconti. Samhain è sempre stato considerato anche o un giorno magico, in cui i progetti futuri avrebbero avuto maggiori probabilità di realizzarsi.
C’erano molte usanze e tradizioni specifiche legate alla festa di Samhain e ancora oggi vengono vissute queste tracce di questi antiche credenze. Molti sono descritti nei libri di storia, risalenti al Diciannovesimo secolo.
LA CENA MUTA
Un’usanza è “la cena muta“. Si apparecchiava un posto in più a tavola per il pasto serale, ad uso di eventuali parenti defunti che volessero cenare. Le persone si travestivano con costumi (noti come guising) – forse per assicurarsi che eventuali spiriti sgraditi a caccia di loro non li riconoscessero. I Guiser andavano di casa in casa aspettandosi di ricevere doni in cibo. Parecchi sono giochi che hanno come protagonisti noci e mele in questa festa.
Nell’isola di Man un’usanza per comunicare con gli Antenati durante la notte di Halloween era il consumo di Soddag Valloo, ossia le torte Mute.
L’usanza in generale aveva luogo durante Hop Tu Naa ,cioè l’11 novembre, poi celebrato il 31 ottobre.
I dolci venivano preparati durante il giorno con un impasto a base di farina, uova complete di guscio macinato, sale e cenere. Gli si dava una forma che ricorda quella di bannock, cioè di focaccia o schiacciata.
La maggior parte delle persone, le donne della dimora, eseguivano questo rito nella privacy della propria proprietà e restavano in silenzio durante tutto il rito.
Quando era tutto pronto, la tavola veniva imbandita con piatti, posate, bicchieri e tovaglioli sia per i vivi che per i morti.
Venivano convocate le Ombre o gli Spiriti per partecipare al pasto chiamandoli con il loro nome e guardando verso al Nord.

A quel punto si suonava una campana in una sequenza schematica ben precisa. Le campane fungevano da guida uditiva per i morti e proteggevano sia la Donna che la suonava che le Ombre o gli Spiriti dai viaggiatori indesiderati lungo le strade dell’Oltre.
Una volta arrivato l’Antenato, l’Ombra, lo Spirito caro, la candela della cena veniva accesa ed era ora di iniziare lo Shibber Vallo, o Cena Muta.
La Donna non parlava mai durante il rito e in nessun momento durante lo Shibber Vallo. Inoltre doveva eseguire il Rito con la mano opposta a quella che usava di solito per preparare, cucinare, mescolare e suonare la campana. I vestiti dovevano essere indossati al contrario e ogni cosa essere fatta al contrario (ecc..) perché durante la notte dedicata ai cari estinti era necessario comprendere l’Altromondo che è l’opposto rispetto a quello in cui si vive concepito , secondo la tradizione, uno specchio, e il riflesso è quindi invertito.
Altri elementi importanti durante la cena erano il vino e l’acqua che dovevano essere versati sia per l’Ombra che per la Donna, e i commensali. Le torte venivano adagiate sui piatti e consumate interamente in silenzio.
Quando la cena si conclude, la Donna si alza per prima, a seguire anche i commensali, tenendo in mano una candela fino al letto o in un posto dove ci si possa sdraiare comodamente per la notte, durante la quale ci si aspetta che arrivino visioni o sogni premonitori.
Quella che leggerete di seguito è una vecchia filastrocca che viene declamata il giorno dopo, appena svegli:
Hop-tu-naa-Ho incontrato una vecchia
Tra-la-laa -Stava preparando dei dolcetti
Hop-tu-Naa-Ho chiesto un po’
Tra-la-laa -Me ne ha dato un po’, grosso quanto il mio alluce .
Hop-tu-Naa-Lo intinse nel latte
Tra-la-laa -Lo avvolse nella seta
Hop-tu-Naa, Tra-la-laa
Jinny la strega volò sopra la casa
Per prendere un bastone per insaponare il topo
Hop- tu-Naa, Tra-la-laa
Se non ci dai qualcosa scapperemo
con la luce della luna.
LA CENA MUTA TRA STORIA E PAGANESIMO MODERNO
La Cena Muta è una pratica che caratterizza il periodo e le celebrazioni di Samhain e delle Festività dei Morti, di molti praticanti moderni.
Come la maggior parte delle pratiche contemporanee, essa ha radici antiche. Ho trovato molti riferimenti alla Cena Muta durante tutto il XX secolo, ma pochi di essi hanno avevano a che fare con i morti. Tradizionalmente la Cena Muta coinvolgeva un gruppo di “ragazze che preparavano una pasto a base di farina di mais e sale che veniva consumato in silenzio, in attesa che apparisse lo “spirito” del loro futuro marito”. Se una ragazza non vedeva nessuno, non si sarebbe mai sposata. Se vedeva “una figura nera, senza tratti riconoscibili”, significava che “sarebbe morta entro l’anno”. Altre versioni richiedevano che la cena si svolgesse al contrario, partendo dall’ultima portata verso la prima. Nessuno di questi pasti rituali aveva a che fare con i morti, i defunti o l’aldilà.
Le cronache narrano solo una storia precedente alla rinascita della Wicca, che vedeva una donna usare il rito della Cena Muta per richiamare gli spiriti dei morti, ed era una storia popolare afroamericana risalente al 1929. Prima di allora, in una storia del 1920, si sosteneva che durante una Cena Muta potevano manifestarsi alcuni segni soprannaturali, come “due” “uomini che trasportano un cadavere” o “un grosso cane bianco”.
In seguito esistono riferimenti britannici alla “Dumb Cake”, ovvero la Torta Muta, un rituale simile alla Cena Muta, che prevedeva che le ragazze che riuscivano a stare in silenzio mentre mangiavano la “Dumb Cake” avrebbero sognato i loro futuri mariti quella notte. Si credeva che le visioni in carne ed ossa dei futuri mariti avrebbero inseguito le ragazze, mentre coloro che sarebbero morte non sposate avrebbero fatto terribili sogni su tombe appena scavate.
Sull’Isola di Man, il rito della Torta Muta faceva parte della celebrazione del Capodanno celtico, chiamata Hop-tu-Naa, che si svolge il 31 ottobre. Il folclorista Cyril Ingram Paton, che nel 1942 ha pubblicato “Manx Calendar Customs” un libro sulle tradizioni e la storia di Manx, ci racconta che la torta, chiamata Soddag Valloo, veniva fatta e mangiata in “silenzio dalle giovani donne”. Dopo averla mangiata, le donne camminavano in religioso silenzio all’indietro verso i loro letti, aspettandosi di vedere il loro futuro marito in sogno o in visione quella notte.
Un dizionario sul folklore inglese descrive così il rito della Torta Muta:
“Una forma tipica di divinazione d’amore, che prende il nome dai suoi elementi centrali: la realizzazione di una torta speciale preparata in silenzio assoluto. I dettagli precisi variano, ma il modello generale è notevolmente simile in tutto il paese e nel corso dei due o trecento anni dalla sua prima menzione registrata nel 1680”.
Non si sa quali fossero nello specifico gli ingredienti che componevano la Torta Muta, ma alcune fonti parlano di sale, fuliggine e persino l’urina. Inoltre pare che la misurazione degli ingredienti avvenisse in ditali o gusci d’uovo, presumibilmente per rendere le torte più facili da mangiare. Tutto doveva essere impastato con determinazione e silenzio.
Oggi siamo molto lontani da tutto ciò, ma tutti noi pagani moderni aspettiamo il ritorno dei morti che vengono visitare i vivi a Samhain. In questo periodo, i defunti, i parenti e i vicini possono riapparire in luoghi che un tempo erano loro familiari: la loro vecchia casa, un ritrovo preferito, il cimitero dove sono sepolti o il loro luogo di culto familiare.
A Samhain è considerato educato e rispettoso pulire la casa e il focolare per prepararsi a una visita spettrale. I camini sono puliti e le porte e le finestre sono lasciate leggermente socchiuse per facilitare l’ingresso. Le candele sono collocate sulle finestre o disposte all’esterno in file che conducono alla porta d’ingresso per guidare i morti a casa e viene preparato un banchetto in loro onore.
Ecco che tra le pratiche più in voga tra streghe e i pagani moderni ha preso piede il rituale della Cena Muta (cioè una cena silenziosa), che consiste in un pasto serale in onore dei amati defunti. Generalmente almeno una sedia viene lasciata vuota a tavola per “l’uso esclusivo degli spiriti erranti”. Le luci elettriche sono spente, e vengono usate solo le candele per l’illuminazione. I coperti possono essere volutamente sistemati al contrario, ad esempio mettendo la forchetta a destra e il coltello e il cucchiaio sul lato sinistro del piatto, e il dessert può essere servito per primo, seguito dal resto delle portate in ordine inverso.
Secondo la tradizione celtica, il numero nove indica la morte e la trasformazione, e quindi una cena muto dovrebbe avere nove tipi di cibo in tavola o cibi fatti con nove ingredienti.
IL RITUALE DELLA CENA MUTA
Ecco alcuni suggerimenti su come condurre una Cena Muta. Anzitutto potete decidere se farla da soli o in compagnia! Nel secondo caso ovviamente sarà d’obbligo osservare il silenzio.
Il primo passo è quello di decorare la tavola. Potete allestire la tavola con teschi, immagini di scheletri e fantasmi, candele nere, piatti neri, tovaglioli neri, e una tovaglia nera, se ce l’avete. In alternativa potete anche usare il bianco o un misto dei due colori. Fiori autunnali come i crisantemi sono i migliori per l’arredamento, così come zucche, rape, patate, mele, ghiande, nocciole, e le foglie autunnali colorate.
Mentre si pianifica la disposizione dei posti a tavola, addobbate in particolare una sedia da lasciare vuota, come seduta per i defunti che si uniranno a voi. Non permettete a nessuno di usare quella specifica sedia, che dovrebbe essere posta a capotavola e a ovest.
Per il menù potreste servire piatti cucinati con ingredienti di stagione come zucca, patate, verdure a radice, carni autunnali come il cervo o il tacchino, pane integrale ecc. Potreste anche cucinare le vostre “ricette di famiglia” o il piatto preferito dai vostri antenati.
Il sidro di mele, il vin brulé, i vini rossi scuri, e l’acqua sono le bevande più appropriate.
Va da sé che i cellulari e i dispositivi elettronici dovrebbero essere spenti e lasciati in un’altra stanza, per eliminare le distrazioni. Anche le luci elettriche dovrebbero essere spente; solo la fiamma di una candela, una lampada ad olio o il fuoco del focolare dovrebbero essere usati per l’illuminazione.
I bambini dovrebbero essere invitati a partecipare solo se possono rimanere in silenzio per tutta la durata della festa.
Iniziate il rituale andando fuori e facendo un’offerta agli Spiriti del Luogo ringraziandoli per le loro fatiche nel portare a compimento il vostro raccolto.
Tornate a casa in totale silenzio. La sala da pranzo dovrebbe essere trattata come una zona rituale, fumigatela bruciando ginepro, salvia o altre erbe di purificazione.
Tracciate il Cerchio e invocate le Direzioni Sacre per stabilire il vostro spazio rituale. Chiamate gli antenati che desiderate invitare. Tenete una porta o una finestra “socchiusa” in modo che gli spiriti possano andare e venire a piacimento. Fate tutte le invocazioni in silenzio, per esempio l’ospite o l’officiante principale può girarsi verso le direzioni, una alla volta, tenendo in mano una bacchetta, un grande cristallo o una piuma nera.
Al posto che avete lasciato vuoto al vostro tavolo, ogni partecipante dovrebbe accendere una candela in in onore del proprio defunto, offrire in silenzio una preghiera, e poi lasciare un messaggio scritto su carta per i loro amati defunti, messo accanto alla candela. Questi messaggi potranno essere bruciati più tardi, inviandoli inviandoli così agli Spiriti attraverso il fumo.
Durante la cena, che viene consumata in assoluto silenzio, tutti dovrebbero prestare molta attenzione a messaggi, segni o presagi, mentre si condivide ritualmente la cena con i propri amici e familiari vivi e defunti. Organizzatevi bene se non siete da soli, perché questo pasto rituale può essere difficile da gestire. Potreste aver bisogno di un aiutante o due. Il padrone di casa deve essere in grado di servire tutto il cibo e sparecchiare i piatti, anticipando i bisogni di tutti i commensali in modo da preservare il silenzio totale. Nessuno deve chiedere qualcosa da bere o un condimento o condimento per l’insalata che magari non è stato messo in tavola. Accertatevi di collocare tutto affinché sia a portata di mano per tutti.
Gli Spiriti vengono serviti per primi, con una selezione di tutti i cibi in tavola posti su un apposito “piatto per gli Spiriti ” usato solo per loro (il piatto degli Spiriti verrà messo all’esterno dopo la cena in modo che i morti erranti possano nutrirsi). Poi vengono serviti i partecipanti più anziani, e per ultimi i giovani. Nessuno deve mangiare fino a quando tutti non hanno un piatto pronto e un bicchiere pieno e una. Il padrone di casa dovrà pulire in silenzio ogni piatto e ogni bicchiere, mentre gli ospiti si servono le altre portate.
Le candele del posto d’onore possono spegnersi da sole, senza interferenze.
Dopo che tutti hanno mangiato, gli ospiti dovrebbero seguire in silenzio il padrone di casa all’esterno, dove dovrebbe esserci un fuoco rituale pronti per essere acceso, o davanti al caminetto, o ad un cero più grande messo in un calderone, e ora solo il padrone di casa dovrebbe parlare. Questo è il momento di fare domande rituali come: “Se i vostri antenati potessero parlare con voi, cosa direbbero adesso? “Nella tua vita, che cosa sta morendo in questo momento?” e “Che cosa sognerai durante l’inverno? E quali passi pratici compirete per manifestare il vostro sogno?”
Gli ospiti dovrebbero andarsene in silenzio, dopo essersi presi un momento per scrivere i messaggi ricevuti.
Quando tutti se ne saranno andati, il padrone di casa dovrebbe ringraziare le Direzioni l, così come gli antenati, e spazzare ritualmente la casa e fumigarla con erbe l come salvia o ginepro. Mentre fa questo, si deve lasciare aperta una finestra o una porta per aiutare Spiriti a tornare velocemente verso loro dimora ultraterrena. © L’Almanacco delle Streghe
HALLOWEEN – La celebrazione è oggi conosciuta come Hallowe’en da quando intorno al 9 ° secolo, dopo che il cristianesimo ha decretato che il giorno dopo, il 1 ° di novembre doveva essere giorno di Ognissanti (o All Hallows Day). Così, la notte prima diveniva All Hallows Eve o Even; Halloween. Ma l’aggiunta di un giorno di santi cristiani all’antica festa non ha ottenuto il risultato di estirpare le antiche credenze e rituali che erano si tenevano l’ultima notte di ottobre. Probabilmente perché erano più solari e divertenti.
Si credeva che “All Hallows Eve” fosse uno il periodo migliore dell’anno per la divinazione. In molte contee inglesi, compreso il Lancashire, se volevi sapere chi sposerai, doevvi aspettare fino a Halloween, ti dovevi buttare alle spalle dei semi di canapa e poi girarti: il primo uomo che inconterai sarà tuo marito. Oppure, sbuccia con cura una mela in una striscia ininterrotta e poi lascia cadere la buccia arrotolata dietro la tua spalla sul pavimento: la lettera che ti verrà in mente sarà l’iniziale del nome del tuo futuro marito. Oppure metti una lumaca tra le ceneri del fuoco morente e osserva il suo cammino mentre disegna l’iniziale del nome del tuo futuro marito.
Pendle Hill nel Lancashire è, ovviamente, un luogo affollato ad Hallowe’en a causa della sua stretta associazione con le “streghe” del Lancashire che vivevano lì 400 anni fa. C’è un’antica tradizione che è viva ancora oggi, conosciuta come “Illuminare le streghe” dove persone che portano candele salgono a Pendle Hill nell’oscurità. Se la tua candela rimane accesa, hai la certezza di un anno fortunato, ma guai a te se si spegne, perché è certo che seguiranno disgrazie!
Per difendersi dalle creature oscure, si facevano diversi rituali. Si indossavano maschere per ingannare il Signore dei Morti. Si accendevano falò e lanterne per condurre gli spiriti solitari o afflitti a casa e farli ricongiungere con le loro famiglie. Si preparavano altari con offerte di cibo e verdure e cene con un posto libero a capotavola per gli antenati. Un altro esempio? Nelle Highlands scozzesi si lasciava una ciotola di latte in modo che il gatto Sìth, uno spirito fatato noto per assumere la forma di un gatto nero con una macchia bianca sul petto, non prosciugasse le mammelle delle mucche del proprietario di casa.
Nella zona di Fylde, nel Lancashire, Hallowe’en è anche conosciuta come Teanlay Night e in molti luoghi dell’area venivano accesi falò. Si pensa che la parola Teanlay derivi dalla parola Beltane, il nome della festa di primavera che vedeva anche l’accensione rituale dei falò. E sì, è da lì che prende il nome il centro commerciale Teanlowe di Poulton, dal campo vicino dove ogni anno veniva acceso e acceso il fuoco.
Poche persone si rendono conto che da quando la festa di Samhain è stata cristianizzata, in realtà dura tre giorni, non una sera. L’ultimo giorno di ottobre era Hallowe’en, il tempo per placare i morti, il primo giorno di novembre era il giorno di Ognissanti, un tempo per venerare i santi, e il secondo giorno di novembre era il giorno di Ognissanti, quando si dicevano le preghiere per ‘tutti i fedeli defunti’. In questo giorno, in molti luoghi del Lancashire, i giovani andavano di casa in casa recitando salmi, per i quali venivano ricompensati con delle torte, dette anche torte dell’anima.

C’è un’altra tradizione di Halloween che non possiamo ignorare; raccontare storie di fantasmi. Non possiamo essere sicuri di quando sia nata la tradizione di raccontare storie di fantasmi ad Halloween, ma poiché da secoli si crede che quella notte sia il momento in cui il velo con l'”altro mondo” sia più sottile, è lecito ritenere che il racconto delle storie di fantasmi sia una delle tradizioni più antiche di tutte. Quindi concudiamo con una storia di entità, una leggenda meravigliosa su Lady Sybil di Bernshaw Tower, che ha tutte le caratteristiche essenziali; il Diavolo, una strega e persino un cacciatore spettrale.
Lady Sybil viveva a Bernshaw Tower, un maniero che è scomparso da tempo. Era amata da Lord William Towneley, ma aveva poco tempo per lui, preferendo invece trascorrere le sue giornate nelle campagne intorno a Cliviger Gorge, studiando gli animali e i fiori. Si dice che trovasse l’atmosferica intorno a Eagle Crag molto magica, così che iniziò a desiderare poteri soprannaturali. L’opportunità arrivò quando il Diavolo le apparve, offrendo immensi poteri in cambio della sua anima. Firmò il patto con il suo stesso sangue.
Scoprendo quanto accaduto, Lord William andò a trovare Madre Helston, che era nota per essere una strega. Gli assicurò che non aveva bisogno di preoccuparsi; era convinto che avrebbe ottenuto la mano della sua Signora a All Hallows Eve. Tuttavia, non ha disse come ciò sarebbe potuto accadere.
Alla vigilia di All Hallows, Lord William era a caccia di Eagle Crag e si imbatté in una bellissima cerva bianco latte. Le diede la caccia ma non è riuscì a catturarla (che era Lady Sybil travestita). Ma poi apparve un cane nero e prese la cerva per il collo. Il cane (che era Madre Helston sotto mentite spoglie) si aggrappò alla cerva senza farle del male finché Lord William non poté legarle una corda intorno al collo e riportarla a casa sua a Hapton Tower.
Quella notte ci fu un terribile temporale e al mattino Lord William scoprì che la cerva si era trasformata in Lady Sybil. Madre Helston tessè incantesimi per contrastare la magia del Diavolo, la coppia si sposò e vissero insieme alla Hapton Tower per sempre felici e contenti.
Si racconta che la cerva bianco latte di Lord William possa ancora essere avvistata come una figura evanescente a Eagle’s Crag. Ma attenzione se vedrete questa entità e sentirete i suoi cani ululare, perché questo suono è noto come “Gabriel Ratchets” – si dice che chiunque li senta incontrerà presto la morte o una grande sventura…
