Colline fatate

Le fate, il popolo della dea Danu, vivono non lontane da noi nelle colline immerse nella campagna. Dal momento che hanno lasciato la superficie della terra agli uomini, ora le fate abitano nell’Altroregno, nel sottosuolo, dove vivono felici e spensierate. La loro presenza soprannaturale dona al paesaggio un’aura vitale, nostalgica e appassionata, un lirismo sensuale e misterioso che favorisce soprattutto la poesia, la musica e le canzoni. Le colline delle fate trasmettono straordinarie ispirazioni provenienti direttamente dai reami fatati.

Con l’arrivo dei Celti in Irlanda, i potenti Tuatha De Danann, il popolo della dea Danu, fini per abbandonare la superficie terrestre del Mondo di Mezzo. Scivolarono tranquillamente nell’ Altroregno dove ora vivono felici e gioiosi in un reame parallelo come vicini degli umani. I Tuatha De Danann vivono all’interno di colline, spesso ancestrali tumuli funerari, chiamate sidhe (o si, che si pronuncia “scii”), sparse in tutto il paese, e oggi sono conosciuti con il nome di fate. 

Al calar delle tenebre, alcune colline fatate si animano di luci splendenti, di musica e di allegria. Certe notti, le porte tra i mondi si aprono, in particolare a Samhain (Halloween), che segna l’inizio dell’inverno, e alla vigilia di Calendimaggio che dà l’inizio all’estate. In queste notti magiche, non è raro incontrare alcune fate che viaggiano nel nostro mondo e che conducono gli umani ai cancelli dell’ Altroregno. Le caverne e i precipizi possono aprirsi e rivelare meravigliosi castelli fatati. Solitamente, gli osservatori e i visitatori discreti e gentili vengono ricompensati, ma coloro che mancano di rispetto alle colline o ai castelli fatati attirano l’ira delle fate.

Una leggenda del Donegal, in Irlanda, narra di un uomo che ammucchiava torba nella palude. Una sera, recandosi alla palude, si imbatte in un “grande buco nero nel fango… una grande apertura nel terreno. Vi infilò il suo bastone”. Quando cercò di estrarlo, “fu trascinato nell’apertura e precipitò in fondo alla voragine. Incominciò a camminare e continuò finche non raggiunse un castello dove c’erano molte persone che cantavano allegramente e mangiavano e bevevano.
Si sedette con loro ma non toccò cibo, perché se avesse mangiato o bevuto avrebbe corso il rischio di non tornare mai più a casa.
La vicina presenza delle fate anima il paesaggio terrestre di attività vivaci. Insieme agli spiriti naturali degli alberi, dei fiori e della conformazione del terreno, l’Altroregno delle fate imbeve il mondo naturale e umano di movimento, esuberanza, passione. Il nostro mondo è uno specchio del loro.

Queste energie soprannaturali, che siano fate o spiriti della natura, sono talvolta grandi amiche di poeti, artisti, commediografi, musicisti e creativi di ogni genere. La presenza delle fate e degli spiriti naturali risveglia nel paesaggio che vi circonda le sue qualità più magiche.
Dobbiamo essere particolarmente attenti alla presenza degli esseri soprannaturali che abitano questo mondo insieme a noi, la terra è sacra dovunque voi viviate. 

Se vivete a contatto con la natura, soprattutto in luoghi isolati in cui le creature fatate si sentono maggiormente a loro agio, potreste diventare sempre più consapevoli della loro presenza e della loro vitalità gioiosa e appassionata. L’immaginario contemporaneo le dipinge come esseri maligni e intriganti, ma in realtà le fate sarebbero ben felici di cooperare con noi, condividendo soprattutto ispirazioni, visioni, spensieratezza, canzoni e musica. Purtroppo le fate – e altri spiriti naturali – sono divenute sospettose nei confronti degli umani, e così guadagnarsi il loro appoggio richiede rispetto e cura per la natura e per gli spiriti che la abitano.

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