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Le campanule sono particolarmente amate dalle Fate e come tali sono fiori pericolosi. Un bambino solo in un bosco di campanule potrebbe essere rapito dagli esseri del Piccolo Popolo e portato sotto la collina, mentre gli adulti possono ritrovarsi persi per giorni o anni, fino a quando l’incantesimo fatato non si romperà. Altri nomi con cui la pianta è conosciuta: Faery Thimbles, Wood Hyacinths, Harebells (in Scozia, perché crescono in campi frequentati da lepri) e Dead Man’s Bells (perché le fate non sono gentili con coloro che calpestano volontariamente).
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Le Bluebell recise in casa possono portare fortuna o sfortuna, a seconda delle credenze delle zone dell’Inghilterra. Nel Devon un mazzo di fiori campanule, raccolte, dopo averle ringraziate, conferiscono una benedizione delle fate alla famiglia e “addolciscono” gli spiriti. Le pozioni d’amore sono fatte di fiori di campanula e una ghirlanda di campanule costringe chi la indossa a confidare i suoi segreti. Nonostante questa vicinanza alle questioni amorose, le campanule nella poesia romantica sono simboli di solitudine e rimpianto; mentre nel linguaggio dei fiori rappresentano la gentilezza, l’umiltà e il senso di meraviglia.
Si narra che nelle notti d’estate a volte si possano percepire degli strani tintinnii, come di campanelli. Sono le campanule blu a emettere quei suoni e lo fanno per chiamare il piccolo popolo in occasione delle loro feste segrete. Il momento dell’anno più goliardico per queste creature è il solstizio d’estate, specie dopo il crepuscolo, quando si riuniscono per fare festa. In queste occasioni speciali si dice che le campanule vengano utilizzate come lanterne ricurve che rischiarano i boschi durante la notte. Ma sebbene siano associate al divertimento estivo, molte leggende riportano storie inquietanti sul loro conto. Non a caso vengono anche chiamate campane dei morti perché si credeva in passato che sentirne i rintocchi fosse presagio di morte imminente. In Scozia la campanula prende il nome di “Old man bell“, che significa campanella del demonio.
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Secondo altre leggende le campanule sarebbero abitate da fate malvagie e i luoghi dove sbocciano in quantità sarebbero maledetti, irti di sortilegi e incanti di ogni genere. Si dice anche che le fate utilizzino le corolle come cappellini. Altre storie affermano che le campanule sono porte verso l’Altromondo e che solo le anime pure siano in grado di attraversare quel portale divenendo molto piccole, in modo da poter entrare nel calice azzurro e farsi avvolgere da quel colore fino a raggiungerne il cuore. A quel punto le porte invisibili che permettono l’accesso al regno luminiscente si aprono. Insomma, le campanule sono proprio un fiore magico e la loro natura ambivalente e misteriosa le rende ancor più affascinanti e curiose.
C’è qualcuno tra voi che ricorda Legend, di Ridley Scott? Chi come me è rimasto letteralmente incantato da quell’atmosfera magica, sospesa, tra citazioni favolistiche e folklore irlandese? Chi ha amato sconfinatamente Lily e la sua cuffietta medievale, la sua danza con l’abito malvagio? E come dimenticare Gump Piè di Spino, il folletto sboccato dagli occhi di fanciullo?
Ricordate il piccolo enigma posto a Jack (Jack, come il Jack-in-the-Green)?
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What looks like a bell, but does not ring, Yet it makes the angels sing? La risposta, se non avete visto il film, non è semplice, poiché attinge ad una vecchia leggenda folkloristica della zona anglofona. Si dice, infatti, che le campanule portino sfortuna, che siano il fiore dei morti, poiché sentirle suonare è segno che la propria vita è al termine. E’ una tradizione che accomuna tutti i fiori con corolle lunghe e tubolari, le cui origini sono evidentemente molto antiche e un po’ disperse nella mitologia nordica.
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