Artemisia

E’ un erba davvero magica. Non chiede niente è molto semplice. Un consiglio attenzione al luogo in cui bruciate le foglie: gli elfi e le fate non troppo benigne sono attratti irresistibilmente da questo profumo. Qualche rumorino nei mobili o qualche colpo vi terrà svegli…!
 

Al tempo dei druidi i rametti di artemisia venivano messi a seccare  il giorno di San Giovanni affinché bruciassero meglio nei falò che si facevano in quel giorno. L’artemisia cingeva la testa delle vergini e serviva ai druidi per gettare un incantesimo sul bestiame o per mettere in fuga gli spiriti maligni. Faceva parte del «mazzetto degli odori» e doveva essere colta allo spuntare del giorno camminando a ritroso. Era inoltre preferibile essere a digiuno. Questa erba è molto usata per regolare il ritmo o moderare l’abbondanza delle mestruazioni.
Normalizza anche le mestruazioni difficili o dolorose. Alcuni autori ne hanno sostenuto l’efficacia nei disturbi nervosi, contro l’isteria, l’epilessia, il ballo di San Vito, i vomiti nervosi. 

«Chi porterà l’artemisia nel suo cammino non si sentirà mai stanco», diceva un vecchio detto. Effettivamente l’artemisia passava per essere un talismano contro la fatica. Plinio è il primo a parlarne nella sua Storia Naturale, consigliando al viaggiatore di portarne sempre un ramo con se. Durante il Medioevo, ci dice
Jean Palaiseul, entrava nella composizione di filtri efficaci a restituire la virilità e la tradizione voleva che se ne portasse sia una corona sulla testa sia una ghirlanda intorno alla vita per danzare davanti al fuoco di San Giovanni, e poi la si gettasse nelle fiamme per essere immunizzati contro le malattie per tutto l’anno seguente.
Si possono fare bagni di artemisia per curare la gotta e i reumatismi: due o tre manciate di foglie fresche da mettere infusione in due litri di acqua che si verserà poi nell’acqua del bagno. Contro i disturbi nervosi: mettere 2/4 g di foglie secche di artemisia (in polvere) nel vino caldo. Si può anche mescolare a questa bevanda zucchero in polvere o miele.

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